ࡱ> ubjbj1Rl ~~===QQQ8DQ&/ .......,14.-= w w " .".""" <8." .""w-|%A.:!-<q..0&//. 5" 5$A."=A.0 .." &/ 5 ~5 :  Versione 28/10/2009 Universit di Modena e Reggio Emilia Facolt di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Scienze e tecniche psicologiche manuale di stile per gli elaborati finali La struttura dellelaborato finale Lelaborato finale deve essere strutturato in Indice, Introduzione, Svolgimento (organizzato in capitoli e conclusioni), Bibliografia. Possono inoltre essere presenti Appendici (cio eventuali trattazioni sintetiche, a cura dellautore, di argomenti collaterali a quelli trattati nellelaborato finale), ed Allegati (cio eventuali raccolte di materiali relativi a singole parti dellelaborato finale stessa: ad esempio matrici degli strumenti utilizzati, report dei dati rilevati, brani tratti da testi di riferimento, ecc.). a) LIndice del lavoro di regola presenta la seguente struttura: Introduzione Cap. 1 Titolo del capitolo Titolo del paragrafo Titolo del paragrafo . Cap. 2 Titolo del capitolo 2.1 Titolo del paragrafo 2.2 Titolo del paragrafo . Cap. 3 Titolo del capitolo Titolo del paragrafo Titolo del paragrafo . Conclusioni Appendice 1 Titolo dellAppendice Appendice 2 Titolo dellAppendice . Allegato 1 Titolo dellAllegato Allegato 2 Titolo dellAllegato . Bibliografia b) LIntroduzione deve contenere, in forma concisa e comprensibile anche a non specialisti del campo: largomento dellelaborato finale, specificando se si tratta di una ricerca originale (teorica, dindagine sul campo, sperimentale) o di una rassegna di studi gi esistenti; le motivazioni e gli obiettivi; lorganizzazione dellelaborato finale, con un cenno al contenuto dei singoli capitoli. Si rammenta che lIntroduzione ha lo scopo (appunto) di introdurre loggetto dellelaborato e non di citare tutti gli amici e i parenti che hanno sostenuto affettuosamente il percorso. Anche nelle parti pi libere (a discrezione del candidato) come una eventuale prefazione o una eventuale pagina di ringraziamenti, si suggerisce di evitare eccessivi scivolamenti nel linguaggio familiare-affettivo ed anche eccessive dichiarazioni a favore o (peggio) contro certe attivit didattiche svolte nel corso di laurea. c) I Capitoli dellelaborato finale devono corrispondere allorganizzazione concettuale dellelaborato finale stesso. Stile di scrittura e criteri formali Criteri formali Le pagine devono essere stampate fronte/retro. Per quanto concerne la formattazione del testo, occorre attenersi alle seguenti norme: Tipo di carattere: Times New Roman Corpo del carattere: 12 nel testo; 10 nelle note a pi di pagina Interlinea: 1,5 nel testo; 1 nelle note a pi di pagina Numero di battute per riga: circa 90 Numero di righe per pagina: 30-35 La prima riga dei paragrafi deve essere rientrata (uno standard frequente per i dattiloscritti 1,25 cm). Fanno eccezione i paragrafi iniziali di un capitolo o di una sezione, il paragrafo iniziale di una citazione, i paragrafi inseriti in elenchi e testi simili (insomma, ovunque il paragrafo sia preceduto da una riga vuota). Lelaborato avr una lunghezza minima (tassativa) di 80.000 caratteri e una lunghezza massima (che pu essere eccezionalmente superata solo con l'assenso del relatore) di 140.000. Stile Lelaborato finale corrisponde a un saggio scientifico. Il supporto bibliografico deve dunque essere consistente e aggiornato; inoltre opportuno adottare il sottocodice della lingua tecnico-scientifica di riferimento, evitando luso di un registro linguistico tipico del parlato o delle forme narrativo-diaristiche. Il linguaggio deve essere chiaro: in tal senso, vanno evitate il pi possibile espressioni o sigle inusitate e, nel caso sia necessario introdurle, vanno immediatamente definite. Il linguaggio deve inoltre dimostrarsi corretto sotto tutti i punti di vista; per questo motivo, si sollecita unattenta revisione delle bozze in fase finale. Alcuni dubbi ortografici Un solo verbo prende laccento: d. Lui mi d un libro Tutte le altre forme verbali ne sono prive: Io do, Lui sta, Lui fa, Io so, Lei sa, Io sto, Lei sta, Lei va, Ei fu. Lapostrofo nei verbi si usa solo con gli imperativi: Da un libro a Giovanni, Sta buono, Di cosa pensi, Va a casa Avverbi di luogo con accento: l, l, gi Avverbi di luogo senza accento: qui, qua, su S (affermazione) sempre con laccento Po sempre con lapostrofo, mai con laccento Qual , Qual era sempre senza apostrofo Rif, rid, sottost e composti simili: sempre con laccento finale (anche se fa, do, sta non lo hanno) ErratoCorrettoAbiti a Milano? SiAbiti a Milano? SMi sento un p tristeMi sento un po tristeQual il motivo?Qual il motivo?Il vassallo sottosta al reIl vassallo sottost al re N.B.: massima cura nel copiare termini e nomi propri, italiani e stranieri! Scarcella non Scarcela, McLaughlin non McLaughling, Studies in Linguistics non Studies of linguistics e cos via. Maiuscole Le maiuscole non si usano per indicare che qualcosa importante, ma per tutto ci che ha valore di nome proprio. Quindi Soprannomi: il Parmigianino, lAfricano, Personificazioni: Amore, la Patria, lEssere supremo, Feste civili e religiose: il Primo maggio, la Pasqua, il Ferragosto, Avvenimenti e periodi storici capitali: la Prima guerra mondiale, la Rivoluzione del Mille, il Medioevo, lEt comunale, il Cinquecento, Movimenti culturali: la Riforma protestante, il Simbolismo, Istituzioni: lo Stato, la Provincia, il Liceo, la Chiesa (in quanto istituzioni: altrimenti > minuscolo; es.: il liceo Mamiani a Roma; la chiesa di San Gregorio) Cariche istituzionali: il Segretario generale dellOnu, il Presidente della Repubblica Titoli di opere darte, libri, giornali, monumenti ed edifici celebri: la Venere di Milo, il Convito, il Don Carlos, il Corriere della sera, la Casa bianca, Palazzo Chigi Materie dinsegnamento: il Latino (vs. il latino una lingua classica) Alternanza maiuscole/minuscole: Denominazioni geografiche: iniziale minuscola se il nome comune ha funzione appositiva: fiume Reno, regione Molise, mare Mediterraneo; iniziale maiuscola se parte integrante del nome proprio: il Monte Bianco, il Rio Bravo. Maiuscole facoltative: Sostantivi (non aggettivi) di popolo: gli Italiani (vs gli imprenditori italiani), gli Egizi (vs. gli scribi egizi) Espressioni di rispetto formale: Eccellenza, Comandante N. B.: nei nomi composti da pi parole maiuscola solo la prima: il Consiglio dei ministri, lUniversit degli studi Numeri Cardinali Scritti in lettere: Una squadra di calcio composta da undici (non 11) giocatori. Ho appena ventidue (non 22) anni. Scritti in cifre se molto lunghi o riferiti a quantit precise: Questa moto ha gi 16.500 chilometri; il diametro di 3,0 (non tre) cm Ordinali Scritti come numeri romani: II, IV, XI, XL, CXXII, ecc. o scritti come numeri arabi, ma con una o o una a in apice: 2o, 4a, 11o, 40a, 122o ecc. mai mescolare i due sistemi (non IIa B, Xo classificato ecc.) Composizione della punteggiatura e altri segni tipografici ErratoCorrettoSegni di punteggiatura: spazio dopo, non primaLe poetiche ,le ideologie Le poetiche , le ideologie La legge prescrive quanto segue : tutti i cittadini Pochi laureati italiani sanno usare bene i due punti ; ancora meno sono quelli che sanno usare il punto e virgola. Chi si laureato nel 1998 ? Le poetiche, le ideologie Le poetiche, le ideologie La legge prescrive quanto segue: tutti i cittadini Pochi laureati italiani sanno usare bene i due punti; ancora meno sono quelli che sanno usare il punto e virgola. Chi si laureato nel 1998? Apostrofo: nessuno spazioUn idea, quest anno, l atomoUnidea, questanno, latomoParentesi: spazi allesterno, non allinternoUn problema negli impianti di irrigazione ( a goccia o a pioggia ) pu essere causato dalleccessiva durezza dellacquaUn problema negli impianti di irrigazione (a goccia o a pioggia) pu essere causato dalleccessiva durezza dellacquaVirgolette: spazi allesterno, non allinternoMenegatti sostiene che il Romanticismo non esiste Si tratta di volumi pi corposi Menegatti sostiene che il Romanticismo non esiste Si tratta di volumi pi corposiVirgolette e punteggiatura: punt. sempre fuori dalle virgoletteMenegatti sostiene che il Romanticismo non esiste.Menegatti sostiene che il Romanticismo non esiste.Lineette: spazi prima e dopoil loro atteggiamento "se di asserzione, di dubbio, di desiderio" verso gli enunciati che produconoil loro atteggiamento " se di asserzione, di dubbio, di desiderio " verso gli enunciati che produconoNote: rimando sempre dopo segno puntegg.rimangono ancora da fare molte considerazioni6. rimangono ancora da fare molte considerazioni.6 Composizione dei paragrafi La prima riga dei paragrafi (o capoversi) deve essere rientrata (uno standard frequente per i dattiloscritti 1,25 cm). Possono fare eccezione i paragrafi iniziali di un capitolo o di una sezione, il paragrafo iniziale di una citazione, i paragrafi inseriti in elenchi e testi simili. Ricordarsi che andare a capo ha un significato testuale preciso: rappresenta una svolta nel ragionamento, la fine di un blocco tematico e linizio di un altro. In particolare, non si deve andare a capo ad ogni frase. Uso del corsivo Il corsivo si usa - per le parole straniere non ancora acclimatate nella lingua italiana o nel settore specialistico a cui appartiene il testo: La teoria del big bang; lidea di saudade; - per riportare i titoli di libri, riviste, siti e opere varie: Questo concetto si trova nella Critica del giudizio, un articolo apparso sul Journal of Pragmatics, il sito Yahoo contiene 256 directory, il film di Fellini pi famoso allestero La dolce vita; - soprattutto in ambito linguistico, per citare parole, sintagmi o frasi, in italiano o altre lingue: Gli ausiliari in italiano sono essere e avere, In questo brano viene usata spesso lespressione resistenza passiva, La frase Idee verdi incolori dormono furiosamente grammaticalmente perfetta - per evidenziare alcune parole o espressioni: Ci che importa non quanto si vive, ma come Il corsivo non si usa - per citare, con o senza virgolette, in italiano o altre lingue. Quindi non si scrive: Robbins afferma che la nostra galassia molto giovane, Laffermazione di Robbins che la nostra galassia molto giovane largamente condivisa, Robbins sostiene che our galaxy is very young, un punto su cui concordano molti ricercatori - per parole straniere acclimatate in italiano o nel settore specialistico di riferimento. Quindi non si scrive: ho appena acquistato un computer, ho visto un film; se stiamo parlando di informatica a un pubblico di profani scriveremo la scelta tra hub e switch, mentre in una rivista specialistica si potr trovare la scelta tra hub e switch. -d eufonica Molti giornali, riviste e case editrici chiedono di usare la d eufonica solo tra due vocali identiche: questa una prassi condivisibile, anche perch coerente ( fastidioso vedere la d eufonica usata in certi casi e non in altri). Quindi scriveremo ed erano, ad Alberto ma non ed altri, ad un amico. Possono fare eccezione certe locuzioni fisse: ad esempio ad ogni modo, ad uno ad uno e simili. Altri segni Virgolette Le virgolette doppie si usano solo per citare parole o frasi altrui. Es.: Secondo Corder, esiste in ogni apprendente un sillabo incorporato. Le virgolette singole si usano: 1) per citazioni allinterno di citazioni. Es.: Corder afferma che ha ragione Swift nel dire che ogni apprendente ha i suoi tempi, ma esistono limiti biologici precisi a questa variazione; 2) per riportare il significato di una parola. Es.: La parola tedesca Apfel significa mela; 3) per segnalare un uso metaforico, ironico di un termine. Es.: La temperatura scesa: oggi il termometro segnava solamente 32 gradi. Le virgolette (di ogni tipo) non si usano: 1) per scusarsi di avere usato una parola impropria (che non da mettere inutile scusarsi poi); 2) per dare enfasi: Es. Il mio amore per te davvero grande. Puntini di sospensione Di norma sono da evitare nella prosa scientifica e professionale seria. Esempio errato: Nuove tecnologie, multimedialit. Sono termini con cui ci confrontiamo spesso, ma ogni volta si ripropone lo stesso interrogativo: quale significato assumono nel mondo della scuola? Corretto: Spesso ci confrontiamo con i termini nuove tecnologie e multimedialit, ma ogni volta si ripropone lo stesso interrogativo: quale significato assumono nel mondo della scuola? Bibliografia e citazioni Nella rassegna, nella bibliografia, nella cronologia, tutto deve avere un rinvio verificabile, il che significa imparare a fare riferimenti omogenei e corretti. Si citano SOLO le opere direttamente consultate, evitando il malcostume diffuso di citare citazioni. Nel caso in cui sia assolutamente necessario citare un brano di unopera a sua volta citato in un altro libro si deve correttamente scrivere: bla bla bla bla (Rossi, come citato da Bianchi, 1996, p. 27). Non menzionare mai un autore senza indicare la fonte. Non si pu scrivere ad esempio Un altro studioso, Sterni, conferma che senza indicare di quale opera di Sterni si sta parlando. Ugualmente da evitare il plagio: esporre idee altrui senza indicare la fonte e facendole cos passare come proprie. Per citare usare le virgolette se la citazione inferiore alle 3 righe, altrimenti creare un paragrafo staccato senza virgolette, formattato in corpo minore con lo stile citazione. Ad esempio: 1) Due psicologi cos definiscono lattenzione: "[l'attenzione] la distribuzione generale dell'attivit mentale sui compiti che vengono eseguiti dagli individui." (Moates & Schumacher 1980, trad. it. p. 62). 2) Come notano Scollon e Scollon (1981, p. 12), Recentemente si iniziato a capire che il problema principale nella comunicazione interetnica non causato dalla grammatica. [...] nella comunicazione interetnica il sistema del discorso che produce le maggiori difficolt. I fraintendimenti sono causati dal modo in cui le idee sono collegate in un ragionamento, dal modo in cui sono messe in evidenza, o dal modo in cui si trasmettono informazioni di tipo emotivo sulle idee stesse. Il sistema grammaticale fornisce il messaggio mentre il sistema del discorso ci dice come interpretarlo. La causa principale dei problemi interetnici non sta nella comprensione di cosa uno sta dicendo, ma del perch lo sta dicendo. Per segnalare unomissione di parte del testo, si usano i puntini di sospensione tra parentesi quadre [], come nel paragrafo precedente. Il riferimento allopera citata si pu fare principalmente in due modi: il sistema autore-data (diffuso in linguistica, psicologia e scienze sociali) e il sistema delle note a pi di pagina (diffuso in ambito letterario, storico e filosofico). Occorre sceglierne uno e seguirlo coerentemente per tutta lelaborato finale. In ogni caso, contattate il vostro relatore per conoscere il sistema da usare. Qui diamo solo indicazioni di massima sui due sistemi maggiormente in uso. Citare con il sistema autore-data Si possono citare direttamente le parole usate dagli autori, mettendole tra virgolette. Se ci si riferisce a una frase precisa, occorre indicare anche la pagina; se invece il termine usato in tutto il lavoro citato, basta lindicazione autore-data. In quegli anni per si cominci a parlare di "competenza transitoria" (Corder 1967), "dialetto idiosincratico" (Corder 1971), "sistema approssimativo" (Nemser 1971), "interlingua" (Selinker 1969 e 1972), tutte nozioni che cercavano di dare conto dell'autonomia e indipendenza delle produzioni degli apprendenti; il termine di Selinker quello che ormai si affermato nell'uso comune (Brown 1989, p. 85). Se ci si riferisce a un brano su pi pagine, o a una sezione del testo, citare pagina iniziale e finale Cos sostiene anche Rowls (1987, pp. 54-57). Se si riferiscono le idee di diversi autori, nominarli tutti nella stessa parentesi in ordine cronologico. Alcuni autori (ad es. Klein & Perdue 1992; Klein 1994; Bernini 1995; Perdue 1996) distinguono tra una "variet pre-basica" e una "variet basica". Se si sono utilizzati i lavori di uno o pi autori per stendere un paragrafo o una sezione, e non si vogliono citare continuamente le fonti, si pu usare una nota come una delle seguenti: Nota: Per la stesura di questa sezione ci siamo basati in parte sulle sintesi di Corder (1998) e Young (2001). Nota: Le citazioni e le informazioni di questa sezione provengono da Olimpo (s.d.) e Landi (2003). Occorre citare sempre la data di edizione originale: se un libro uscito nel 1968 (lo si vede nel frontespizio, accanto al simbolo del copyright ), lo si data 1968, anche se la nostra copia reca la dicitura 'finito di stampare nel 2002'. La definitiva lateralizzazione del cervello avviene durante la pubert (Lenneberg 1967). [anche se sto citando una ristampa del 2002!] Per citare un testo di cui abbiamo una riedizione (con impaginazione diversa) ma non ledizione originale, indicare tra parentesi tonde la data della ristampa usata, e tra parentesi quadre la data di edizione originale. Si pu concludere che gli errori sono sistematici (Corder 1981 [1967], p. 11). Per citare un testo in traduzione, indicare la data delledizione originale e poi inserire trad. it. con le pagine della traduzione: Brown afferma che il termine cultura deve essere usato con cautela (Brown 1978, trad. it. p. 45). Per citare un testo apparso su un sito Internet, si usano gli stessi criteri: se il testo ha un autore e una data di pubblicazione, li si riporta, altrimenti si riporta come autore il nome del sito, e si scrive s.d. (senza data). Secondo Rossi (1998); oppure Secondo Rossi (s.d.); oppure Secondo il sito TuttoTurismo (s.d.) Per citare unopera che non abbiamo letto direttamente, ma che troviamo citata da un altro autore, indicare sempre sia la fonte originale che quella riportata; non bisogna mai fare finta di avere consultato fonti che non sono state nemmeno viste. Ad esempio, se sto leggendo un articolo di Verdi che riporta delle parole di Rossi, citer cos, riportando nella bibliografia finale sia Rossi che Verdi: Come afferma Rossi (1996, cit. in Verdi 2001, p. 32), la letteratura italiana fondamentalmente romantica. Se si citano autori che hanno scritto capitoli all'interno di libri curati da altri, citare sempre l'autore del capitolo e non il curatore dell'intero libro (questo sar riportato solo nella bibliografia finale): ad es. Schegloff (1992) indica un saggio di Schegloff apparso in un libro a cura di Duranti e Goodwin; nella bibliografia finale sar cos: Schegloff, E. (1992) "In another context", in A. Duranti & C. Goodwin (eds.), Rethinking context, Cambridge, Cambridge University Press, pp. 191-228. Citare con le note a pi di pagina Con questo sistema le indicazioni bibliografiche vengono fornite subito in nota e poi riportate nella bibliografia finale. Le convenzioni di citazione nelle note identico a quello della bibliografia finale, con una sola differenza: nelle note liniziale del nome precede il cognome, in bibliografia lo segue; inoltre, mentre nelle note possibile indicare le pagine dove si trova il passo a cui si fa riferimento, nella bibliografia si cita sempre lopera nel suo complesso (senza indicare le pagine per un libro, indicando pagina iniziale e finale per gli articoli).. Nella nota si indicher liniziale del nome seguita dal cognome dellautore, poi il titolo dellopera, luogo di edizione, la casa editrice, data di pubblicazione. Se si citano parole testuali dellautore, occorre indicare le pagine dove si trova il passo, se invece ci si riferisce allopera nel suo complesso, occorre premettere Cfr. Citare parole che si trovano in una pagina precisa In quegli anni per si cominci a parlare di "competenza transitoria".1 ________________ 1 S.P. Corder, Errors in Interlanguage, London, Arnold, 1967, p. 32. Citare parole o concetti che si trovano in tutta lopera In quegli anni venne introdotto il concetto di interlingua.1 ________________ 1 Cfr. S.P. Corder, Errors in Interlanguage, London, Arnold, 1967 Se si riferiscono le idee di diversi autori, nominarli tutti nella stessa nota in ordine cronologico. Alcuni autori, come Klein & Perdue, Bernini, Rossi, distinguono tra una "variet pre-basica" e una "variet basica".2 _______________ 2 Cfr. W. Klein & C. Perdue, Utterance Structure. Developing Grammars again, Amsterdam, Benjamins, 1992; G. Bernini, Stadi di sviluppo della sintassi e della morfologia della negazione in italiano L2, Quaderni del Dipartimento di Linguistica e Letterature Comparate, [Universit di Bergamo], nuova serie, 3, pp. 7-33; G. Rossi, La letteratura inglese, Firenze, Sansoni, 1987. Se si sono utilizzati i lavori di uno o pi autori per stendere un paragrafo o una sezione, e non si vogliono citare continuamente le fonti, si pu usare una nota come la seguente: Nota: Per la stesura di questa sezione ci siamo basati in parte sulle sintesi di S.P. Corder, Errors in Interlanguage, London, Arnold, 1967, G. Rossi, La letteratura inglese, Firenze, Sansoni, 1987, pp. 65-89. Riferimenti bibliografici finali La bibliografia finale contiene tutti i testi citati nel lavoro. I testi letti ma non citati possono essere elencati in unappendice apposita intitolata ulteriori riferimenti. I testi citati ma non letti direttamente (perch letti di seconda mano allinterno di altri testi), devono essere riportati con tutti gli estremi bibliografici, ma aggiungendo la fonte da cui sono stati tratti. La bibliografia viene compilata in ordine alfabetico per autori e contiente tutti i riferimenti scientifici citati, indipendentemente dal fatto che siano tratti da libri, articoli, siti Internet. Si potr compilare una sitografia separata per indicare siti di interesse generale, dove possibile reperire risorse rilevanti per largomento. Quanto allordine con cui le singole voci devono essere citate, le regole sono le seguenti: seguire lordine alfabetico delle iniziali del cognome dellautore (o del primo autore, nel caso di opere di pi autori); citare prima tutte le voci in cui lo stesso autore appare come autore unico, e dopo quelle in cui compare come primo autore; in ognuno dei due gruppi, citare le opere in ordine crescente di anno di pubblicazione (prima le pi antiche). Nel caso di opere pubblicate lo stesso anno, usare, dopo lindicazione dellanno, lettere successive dellalfabeto per distinguere le opere, secondo lordine in cui sono citate nella tesi. Eventualmente, e solo con la specifica approvazione del relatore, le voci bibliografiche possono essere raggruppate in categorie diverse (ad esempio: Fonti; Letteratura critica; Opere generali ed enciclopediche; Strumenti e manuali specifici della disciplina; Saggi e contributi sullargomento trattato nella tesi, ecc.), in ciascuna delle quali vanno rispettate le regole soprascritte. La formattazione dei titoli citati in bibliografia importante e deve essere curata scrupolosamente. Qui si forniscono indicazioni valide sia per chi usa il sistema autore-data sia per chi usa le note a pi di pagina. Osservare attentamente il modo in cui sono formattati i titoli seguenti (ad es. gli spazi tra parole e segni di punteggiatura, i dati forniti e il loro ordine) e seguire il modello. Il formato proposto molto simile a quello della American Psychological Association (APA), uno standard non solo in psicologia, ma anche in molte altre scienze umane (spiegazioni dettagliate in inglese si trovano digitando APA style in un motore di ricerca; cfr ad es. il sito http://owl.english.purdue.edu/owl/). Sono naturalmente possibili altri formati: limportante sceglierne uno e seguirlo coerentemente. Chiedere al docente eventuali indicazioni in merito. - TITOLI di libri individuali, libri collettivi, riviste: sempre in corsivo; in altri termini, va in corsivo il titolo che appare sulla copertina del libro o della rivista. - TITOLI di articoli in riviste oppure di saggi all'interno di libri collettivi: sempre in carattere normale. - LUOGO DI EDIZIONE: sempre prima della casa editrice. - PAGINE: sempre all'ultimo posto; riportare sempre i numeri di pagina iniziale e finale degli articoli (eventualmente anche dei saggi contenuti in libri). - SITI INTERNET: se c un autore indicarlo, e indicare anche il titolo del sito o della pubblicazione online. Riportare sempre il nome del sito (in corsivo) e lindirizzo della pagina da cui si cita, non solo lindirizzo del sito in generale. - RISTAMPE: Se si cita una versione ristampata di un lavoro pubblicato in passato, occorre riportare anche i riferimenti della prima pubblicazione (o almeno la data). - TRADUZIONE: riportare la traduzione sempre dopo avere citato, per esteso, l'edizione originale. Viene messa tra parentesi, introdotta da Trad. it., seguendo le stesse regole di citazione di un normale testo, con l'unica differenza che la data si indica alla fine. Ad esempio: Bruner, J. (1975) From communication to language - A psychological perspective. Cognition, 3, pp. 255-87. (Trad. it. Dalla comunicazione al linguaggio: una prospettiva psicologica. In L. Camaioni (a cura di), Sviluppo del linguaggio e interazione sociale. Bologna: Il Mulino, 1978). Alcuni esempi Libri di autore singolo Graffi, G. (1994). Sintassi. Bologna: Il Mulino. Libri con curatore e diversi autori Aston, G. (a cura di) (1988b). Negotiating service. Studies in the discourse of bookshop encounters. Bologna: CLUEB. Saggi allinterno di libri Lightbown, P. (1980). The acquisition and use of questions by French L2 learners. In S. Felix (a cura di), Second language development: Trends and issues. Tbingen: Narr, pp. 71-93. Articoli in riviste Alderson, J., Clapham, C. & Steel, D. (1997). Metalinguistic knowledge, language aptitude and language proficiency. Language Teaching Research, 1, pp. 93-121. Siti Internet Fox G., (1998) The Internet: Making it Work in the ESL Classroom, The Internet TESL Journal, vol. 9, N. 8 (August 2003),  HYPERLINK "http://iteslj.org/Articles/Fox-Internet.html"http://iteslj.org/Articles/Fox-Internet.html. Brown, C. (2001) Joyce's Schema for Ulysses, in Work in progress, http://www.2street.com/joyce/ Ristampe Corder, S. (1981 [1967]) The significance of learners' errors, in Corder, S., Error analysis and interlanguage, Oxford, Oxford University Press (Ed. orig. International Review of Applied Linguistics, 5, 1967, pp. 161-9). Traduzione Haegeman, L. (1995). Introduction to government and binding theory, 2nd Edition. Oxford: Blackwell. (Trad. it., Introduzione alla teoria della reggenza e del legamento. Milano: Hoepli, 1997). Citazione di seconda mano Klein, W. (1979). Developing grammars. Berlin: Springer. (cit. in Bianchi 2003) [Nel vostro manuale, scritto da Bianchi nel 2003, si citano alcune idee di Klein. Se non avete materialmente sfogliato il libro di Klein, lo dovete citare cos] Alcune abbreviazioni cap./capp. cfr. ecc. ed. or. et alii /et al. Ibidem/ibid. n.d.c. n.d.a. n.d.t. p./pp. pag./pagg. seg./sgg. s.d. s.e. s.l. capitolo/capitolo confronta eccetera edizione originale per molti autori dopo il primo stessa opera, stessa pagina nota del curatore nota dell'autore nota del traduttore pagina/pagine pagina/pagine seguente/seguenti senza data senza editore senza luogo di edizione       PAGE 1 `r  K X d x 1 S   ; P _ t "0:;&ARor;ؿ h?!6h+Hh?!5CJaJ h?!5\ h?!: h?!5h?!CJaJ h?!5CJh?!5:CJ$ h?!5:h>"(h?!5:CJh?!C;` J K X Y x  & F (h]^h` (#]$^`a$gd>"( $ (#]a$  1 G H g  + , P t  & F (h]^h` (#] & F (h]^h` !"X{; & F h. & F (h]^h` (#];9:;AB)U5Abo (#] ^` & F;GVfwzeou}*=S !!7!;!""P"T"{""# #####################1$A$!,h?!5CJ\ h?!H* h?!6h+H h?!>* h?!56 h?!5\h?! h?!6]PUV]fgzeHkd$$If0%#44 FaHkd$$If0%#44 Fa$G$If gHkd$$If0%#44 Fa$G$IfHkd$$If0%#44 Facqt & F h*$^` h!Hkd $$If0%#44 Fa M!!!!!!"""c"""###U#W#### (#]! & F h*$^``###.$/$0$1$8$A$B$q$$$$O%l% $If[kd$$IfF.%y-     44 Fa $G$If (#]l%m%n%o%%%%J&f&g&h&&&&[kd>$$IfF.%y-     44 Fa $G$If $If &&&g''' (C(A[kdj$$IfF.%y-     44 Fa $G$If[kd$$IfF.%y-     44 FaC(g(((((3)h)[kd$$IfF.%y-     44 Fa $G$If $Ifh)i))*+++%,A[kd,$$IfF.%y-     44 Fa $G$If[kd$$IfF.%y-     44 Fa!,",S,U,../'/5/4B4D4J455555555666'6(666O6P6[6]6z66 788888899:::;3<7< h?!5 h?!6 h?!56 h?!5\ h?!6]h?! h?!CJH*T%,U,V,W,X,s,t,-m.n.o....@/M0{11[kd$$IfF.%y-     44 Fa $G$If111@344444A6B6C6O6P6Q6]6689999l;m;n;;;= (#]`=\=]=>R?S?%@&@W@X@BBCCaEbEcEEEFFHHHHHH I``7<]=h=>S?%@&@BBBBBxDDcEEEFHHH IIrJJEKGKHK;LLMMyNNOP P)PPPQSSS'TKTTTWW XSXUXVXhXjXwXƻ߯h?!CJH*aJmH sH h?!aJmH sH h?!CJH*aJh?!56\]aJh?!6]mH sH h?!mH sH h?!56\] h?!6]h?!6]aJh?!5\aJ h?!6 h?!aJh?!8 I!IIIrJsJJGKHK:L;LLLMMMMyNzNNNOO(P)PQQ+R,RSSS%T&T'TJTKTVWW X XUXVXgXXXXXX'Y(Y9Y|Y}Y~YYY\Z]ZwXXXXX%Y'Y(Y:Y*CJaJh?!CJaJ h?!5 h?!6] h?!6h?!CJH*aJmH sH h?!aJmH sH h?!CJH*aJ h?!aJh?!h?!6]aJh?!mH sH h?!6]aJmH sH 6]ZmZ[[[\\s]t]u]]]t``Jaabwdxdgghh1ii  & F & F h.h]^h` (#]`ijikllmmmmmmmmmnnnndoeoyopp'p qlqmqvq ;^`; ;^`; l%lsllllllQm~mmmmmmmmmmn;nnnnnoGoIoeoyoooppp'pippppppp q q0q9qľħĞħĖ{u h?!0JjXh?!Ujh?!Uh?!mHsHh?!mH sH h?!6mH sH  h?!6]h?!6CJaJ h?!5\ h?!CJh?!h?!6CJ]aJh?!6CJ]aJmH sH h?!CJaJmH sH h?!CJaJh?!>*CJaJ.9q;qLqlqvqqqr>rTrurrrrrrs!s;sMsas.tCtPtbtrtttuuuuuuuuuuuuuuuuu{ph+H0JmHnHu h?!0Jjh?!0JUjh?!UhA3(jhA3(Uh?!6]mH sH h?!6]mH sH h?!mH sH h?! h?!CJh?!6CJaJh?!6CJaJmH sH h?!CJaJh?!6CJ]aJmH sH h?!CJaJmH sH ,vqTrUr`r s!s;ss-t.tCtDtPtUtZtbtrtttttttttttt$If$G$Iftttttu3uEuVujuxuuuuuuuuuuHkd#$$If0 &> +44 Fa$If$G$Ifuuuuuuuuuuuuuuuuu"uuuuhA3(h?!/1h;0. 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